LA CASTA IMPURA
I nostri politici, tecnici, dirigenti, manager, quando parlano di questa nostra Società, sembrano parlare di cose astratte, avulse dalla realtà, citando numeri, percentuali, medie pro capite, senza rendersi conto che, quando parlano di ‘poveri’ stanno parlando di persone umane, reali che esistono sul nostro territorio e che vivono di stenti e, proprio perché poveri, sono abbandonati da tutti, persino dai parenti più stretti che hanno altri problemi più importanti a cui pensare. Rimuginando questi pensieri, mi sono incuriosito e, con l’aiuto del computer, mi sono procurato dei dati che riguardano come sia suddivisa in Italia la ricchezza e i redditi. Ovviamente sono cose astratte, come dicevo prima, ma ci fanno capire molto e ci inducono a riflettere. Per questa piccola ricerca, naturalmente, ho dovuto imparare anche qualche termine tecnico come la ricchezza nazionale netta che rappresenta la somma dei cespiti finanziari e non finanziari, meno le passività, di tutta la nostra Società. In parole povere rappresenta la ricchezza delle famiglie italiane al netto dei debiti. Ebbene, secondo le stime di Banca d’Italia la ricchezza delle famiglie italiane è pari a 8.600 miliardi di Euro. (Ultimo aggiornamento 26 febbraio 2016). A questo punto mi chiedevo se questa è la cifra che rappresenta la ricchezza netta, quale sarebbe la mia parte di ricchezza se questa fosse divisa in parti uguali? Ipotizzando, per semplificare, una popolazione di 60 milioni di cittadini e facendo la divisione viene fuori che ogni cittadino italiano avrebbe una ricchezza netta pari a 143.333 Euro. Questo significa che un nucleo familiare formato da quattro persone sarebbe detentore di una ricchezza netta pari a 573.332 Euro. Non male! Potremmo quindi stare tutti bene. Ho provato a fare lo stesso ragionamento che ho fatto con la ricchezza netta anche con il reddito annuale. Alla fine dei conti è emerso che ogni cittadino avrebbe un reddito di 17.917 Euro. Questo significa che la famiglia di cui sopra godrebbe di un reddito pari a 71.668 Euro. Niente affatto male! Potremmo vivere tutti felici e contenti. Ma sono solo sogni, chimere. Lo Stato dovrebbe creare, attraverso le leggi del Parlamento e l’operato del Governo, i presupposti per il benessere di tutti i cittadini, ma, purtroppo, ciò che conta è solo il totale di ogni conto e non l’equa distribuzione. Le leggi vengono fatte in maniera autoreferenziale, badando ai propri profitti e non al benessere di tutti. L’OCSE dice che in Italia la ricchezza nazionale netta è distribuita in modo molto disomogeneo, con una concentrazione particolarmente marcata verso l’alto. Non diamo un semplice sguardo ai dati che seguono, ponderiamoli attentamente.
FASCIA A – L’1% della popolazione (600.000 cittadini) detiene il 14,3% della ricchezza (1.230 miliardi di Euro) con una media pro capite di 2 milioni di Euro.
FASCIA B – Il 19% (11.400.000) detiene il 47,3% della ricchezza (4.068 miliardi di Euro) con una media pro capite di 356.825 Euro.
FASCIA C – Il 20% (12.000.000) detiene il 20,9% della ricchezza (1.797 miliardi di Euro) con una media pro capite di 150.000 Euro.
FASCIA D – Il 40% (24.000.000) detiene il 17,1% della ricchezza (1.471 miliardi di Euro) con una media pro capite di 61.000 Euro.
FASCIA E – Il 20% (12.000.000) detiene lo 0,4% della ricchezza (34 miliardi di Euro) con una media pro capite di 2.867 Euro.
A colpo d’occhio si capisce subito che, sommando le fasce A e B, avremo che il 20% dei cittadini detiene il 61% della ricchezza e vive faraonicamente, un altro 20% (fascia E) vive nella miseria e il 60% (fascia C + fascia D) vive relativamente bene con il 38% della ricchezza. Se fosse sufficiente una regola matematica, basterebbe stornare una piccola parte percentuale dalla fascia A+B verso la fascia E per stare tutti bene. Purtroppo la politica non è matematica. La maggior parte dei politici appartiene alle fasce A e B, quelle dei privilegiati che non vogliono rinunciare a niente. Qual è la conseguenza delle loro scelte? Quella che, se proprio devono concedere qualcosa, viene concesso stornando qualcosa dalle fasce C e D a favore della fascia E, la più debole, attraverso le leggi che essi stessi fanno, senza toccare se stessi. Quel 20% delle fasce A e B rappresenta i nostri INTOCCABILI cittadini ricchi che diventano sempre più ricchi come una casta che non si estinguerà mai, neanche con la morte, perché la ricchezza è ereditaria.
