LIBERO IN UN LIBRO: Si può essere liberi grazie a un libro?

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Le reali possibilità per uno scrittore esordiente di pubblicare il proprio libro

In questo post ‘LIBERO IN UN LIBRO: Si può essere liberi grazie a un libro?‘ è possibile riflettere sull’importanza del libro. Forse uno scrittore esordiente potrebbe leggere con attenzione l’articolo dell’autore autorevole di codesta rubrica. Sono sicuro che un’attenta lettura può tornare utile per rivisitare le proprie opere con una più accurata analisi. Un augurio cordiale a tutti gli esordienti per un successo letterario.

CARMINE DI GIUSEPPE

Si può essere liberi grazie a un libro?

IL SENSO DELLA VITA

Un romanzo di Antonio De Martino

IL SENSO DELLA VITA

Leggi i racconti contenuti nel libro “Gli Incanti del Natale” di Carmine Di Giuseppe

La bellezza del mistero della nascita di Gesù, che è lo splendore della verità del Dio fattosi uomo, è tutta contenuta nei sedici racconti di questo libro. Essi narrano la meraviglia e la gioia del Natale attraverso la vita, i sentimenti e le vicende dei personaggi, storici e no. L’autore riesce, con maestria, a farli «parlare affinché gettino luce sul grande e affascinante mistero che non potremo capire perfettamente perché è talmente grande la luce che contiene che i nostri occhi rischiano di essere accecati.»

Si può essere liberi grazie a un libro?


Inizio questo mio blog con una discussione con conseguente riflessione che ho fatto qualche giorno fa con i miei alunni. Avevo chiesto loro: “Un libro può renderci liberi, nel vero senso della parola?”

È nata un’accesa discussione in cui molti si sono dichiarati pro e alcuni contro, dicendo che la lettura non era necessaria per sentirsi liberi, per essere liberi. Uno di loro ha aggiunto che gli bastava un cellulare all’avanguardia per sentirsi libero. Nient’altro!

A queste parole sono seguiti degli applausi e sghignazzamenti ma tanti si sono ribellati affermando che un libro è qualcosa “altro”, un qualcosa che non si può spiegare a parole, che si deve vivere.

Naturalmente quest’appassionata difesa proveniva da un gruppo di studenti che amano leggere e che divorano molti libri senza essere legati a un genere preciso, o per lo meno non si sentono ancora pronti a farlo e preferiscono quindi spaziare liberamente.

Ho sorriso a tale affermazione e in cuor mio ho gioito, perché è da molti anni che propongo ai miei giovani alunni di leggere un libro al mese, a loro scelta, per poi discuterlo liberamente insieme. Una scelta libera, senza alcuna imposizione da parte mia, senza alcun suggerimento, perché la scelta di un libro è un atto libero, potrei affermare quasi d’amore.

Li ho lasciati discutere ancora per qualche minuto, poi sono intervenuto, raccogliendo le loro riflessioni in un discorso che gratificato i lettori e forse, dico forse, convinto i non-lettori.

Ho spiegato che leggere è di per sé un atto di coraggio e di libertà. Basti pensare solo all’assonanza libro-libertà, che deriva a sua volta dal latino liber-libertas, che in questa nobile lingua diventa ancora più intensa, oserei affermare “potente”.

Con un libro, uno qualsiasi, ognuno di noi decide il tempo e lo spazio e la possibilità di poterlo liberamente scegliere e ci ricorda che cos’è la libertà, ovvero ci offre la straordinaria occasione di scegliere il tempo e lo spazio in cui leggerlo, viverlo. Parimenti ci offre anche la libertà di non leggerlo. Sembra paradossale, eppure è così. La letteratura ci insegna a essere liberi di vivere e pensare liberamente e, in quanto uomini e donne liberi, possiamo anche scegliere di non leggere.

Daniel Pennac ci ricorda che la lettura non deve assolutamente essere intesa «come un dovere, ma come un atto di libertà, alla pari di amare o sognare.» Inoltre, a chi sostiene che non ha e non riesce a trovare il tempo per leggere, l’autore francese risponde, senza peli sulla lingua, che chi osa sostenere ciò «è un idiota. Si può affermare che non si ha voglia o interesse per la lettura, ma non che non si ha tempo»; e conclude domandando: «Ha mai sentito dire, lei, da qualcuno, che non ha il tempo per fare l’amore? Io no!»

Le parole forti ma vere di Pennac ci devono indurre a una profonda riflessione che ci porta a un’altra domanda che sale dall’inconscio di molti. Una domanda spesso si ferma sulle labbra, poiché si ha paura di esprimerla ad alta voce: «Voglio davvero essere libero?»

Molti, infatti, sono contenti di vivere in uno stato mentale che simula la libertà, ritenendo che essa sia qualcosa di conquistato per sempre accontentandosi di quello che si ha, o illudersi di averlo. Purtroppo non è proprio così: la libertà non sempre è un dono che si riceve, si eredita, ma è una conquista giornaliera. Bisogna conoscere cosa significhi la libertà, la sua essenza, bisogna praticarla, allargarla, viverla e quando ciò non è possibile dobbiamo compiere piccole rivoluzioni quotidiane per non permettere all’abitudine di sopraffarci. 

Quando prendo un libro in mano, accingendomi a leggerlo, compio, ogni volta, un piccolo gesto rivoluzionario. Il mio è un atto coraggioso, che compio spesso inconsapevolmente, come avviene per tutti coloro che amano leggere. Tale gesto, però, mi permette molte cose: di avere tempo da dedicare a me stesso, di avere la libertà di viaggiare con la mente ritrovandomi per un tempo infinito in un altro mondo, tempo e spazio, di lasciare la solitudine fuori dalle pagine del libro, e di scoprire quanto io sia unico.

Un libro permette a me e a milioni di persone tutto ciò.

Scegliere un libro è un potente invito a riscoprirmi, a riscoprirci e a scoprire la straordinaria opportunità rappresentata dalla lettura e attraverso essa permettere che cresca dentro di me, dentro di noi, alimentandosi, continuamente, incessantemente, l’unica vera libertà.

Ho concluso la mia riflessione con gli studenti, che mi ascoltavano interessati come non mai, ricordando loro che la libertà non si acquisisce  in modo meccanico. Non basta, infatti, prendere un libro tra le mani, sfogliarlo e leggerlo, perché leggere solo non basta. Occorre il coraggio di osare per sentirsi vivi, per sentirsi ed essere davvero liberi.


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