di C.S. Lewis
Fantascienza anni Trenta, quando la realtà poteva essere descritta solo parlando di un altro pianeta.

Parliamo del sempre attuale Lewis, il grande amico di Tolkien, con un romanzo di fantascienza anni ’30, un’avventura a cui il povero professor Ramson è costretto da due loschi figuri, Weston e Devine. I due malvagi lo portano sul pianeta Malacandra, dove vogliono consegnarlo al capo del pianeta, sperando di tornare sulla Terra carichi d’oro.
In un paesaggio di colori, luci e suoni meravigliosi e diversi, dove convivono creature intelligenti appartenenti a specie differenti, Ramson apprende molte cose sugli uomini e la loro sorte, sullo spazio, sull’universo e su chi lo governa.

Negli anni Trenta, quando ancora la teoria dello spazio quantistico non era stata esplicitamente formulata, il sorn, una delle creature di Malacandra immaginate da Lewis, spiega al visitatore terrestre: “Se il movimento divenisse ancora più rapido (…) l’oggetto che si muove sarebbe in ogni luogo nello stesso momento”, “perché i mondi, sono in realtà luoghi del cielo”. Ecco perché i corpi degli eldila, esseri meravigliosi di questo pianeta, possono essere rapidissimi, attraversare altri corpi, e manifestarsi solo come punti di luce.
Il sorn racconta a Ramson, che tutti i mondi sono comandati da un Oyarsa che conduce i popoli verso Maleldil, di cui tutti gli hnau, le creature intelligenti, sono immagine. Solo sulla terra, il pianeta silenzioso, c’è il male e la guerra, non perché non c’è un Oyarsa, ma perché ognuno vuole essere Oyarsa.
E quando infine Weston giunge da Oyarsa, costui gli dice: “Il signore del mondo silenzioso ti ha corrotto”. Gli spiega che egli ha distorto l’amore per i simili in una follia: l’amore per l’umanità, tradotto nel diritto della vita e della sua “forza” a giustificare la trasgressione di tutte le leggi naturali, come la pietà, l’onestà.

In un momento storico, in cui nuove “Umanità” nascevano, e in nome dell’uomo nuovo calpestavano la dignità dei singoli e dei piccoli, Lewis mostra un altro mondo, dove creature intelligenti, ma diverse tra loro, appartenenti a specie differenti, vivono insieme.
Il romanzo ambientato su un altro pianeta, mostra, in realtà i vizi che si celano nella società del nostro, dietro le grandi parole degli ultimi due secoli: la vita, l’Umanità, la Forza. E segna però anche una traiettoria, la possibilità che se anche Malacandra non esiste realmente, il semplice immaginarlo illumina il nostro pianeta e ci indica come siamo caduti nella “distorsione” e, forse persino, una strada per uscirne.