PASSEGGIATE LETTERARIE: L’ INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE

Le reali possibilità per uno scrittore esordiente di pubblicare il proprio libro

In questo post ‘Passeggiate Letterarie: L’ INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE’ è possibile riflettere su un modo personale di analizzare un testo che ci rende consapevoli di molteplici aspetti di un’opera letteraria. Forse uno scrittore esordiente potrebbe leggere con attenzione le analisi dell’autrice autorevole di codesta rubrica. Sono sicuro che un’attenta lettura può tornare utile per rivisitare il proprio manoscritto con una più accurata analisi. Un augurio cordiale a tutti gli esordiente per un successo letterario.

MARIA ROSA GIANNALIA

PASSEGGIATE LETTERARIE: L’ INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE
di MILAN  KUNDERA

L’ INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE

MILAN KUNDERA

IL SENSO DELLA VITA

Un romanzo di Antonio De Martino

IL SENSO DELLA VITA

PASSEGGIATE LETTERARIE: L’ INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE di MILAN KUNDERA

Recensione di Rosetta Martorana

Introduzione

“ EINMAL  IST  KEINMAL “     CIO’  CHE  SI  VERIFICA  UNA  SOLA  VOLTA,  E’  COME  SE  NON  FOSSE  MAI  ACCADUTO.

Secondo Kundera l’essere umano non ha nessuna possibilità di capire se le proprie scelte siano giuste o sbagliate perché non le può sperimentare prima di viverle. Ma col passare del tempo l’accumulo delle esperienze diventa insostenibilmente pesante perché le scelte che ognuno fa possono essere casuali o condizionate dal contesto. Ciò determina una loro insignificanza che conferisce un peso insostenibile alla nostra vita.

Nella contrapposizione tra leggerezza e pesantezza sta il dramma dell’esistenza umana in quanto la leggerezza di scelte irresponsabili deve lasciare la mano alla pesantezza di scelte responsabili, cosa, questa, che ci rende umani, dà significato alla vita e ci tiene legati alla terra.

Dobbiamo fare pace con noi stessi considerando che, volenti o nolenti, la nostra anima è plasmata dalle passioni, dalle debolezze e dalle paure. I due termini opposti di leggerezza e pesantezza sono inscindibili; Kundera ne fa oggetto di introspezione e di analisi. Tutti portiamo questo fardello dell’Essere e il romanzo, oltre ad accompagnarci lungo il viaggio esistenziale alla scoperta di noi stessi e degli altri, ci dice che non siamo soli in questa avventura. Ogni personaggio rappresenta la leggerezza e la pesantezza: gli opposti si attraggono e alla fine trovano contatti e compromessi comuni incastrandosi perfettamente.

PASSEGGIATE LETTERARIE: Titolo di Autore

I protagonisti

Sono quattro i protagonisti di questo romanzo: Franz e Tereza sono all’eterna ricerca della stabilità per dare un significato alla loro vita e per questo sono dei personaggi pesanti; Tomàs e Sabina, al contrario, rappresentano la leggerezza perché non vogliono un vincolo esclusivo e si adoperano per escludere dalla loro esperienza tutto ciò che è di ostacolo doloroso e spiacevole alla loro libertà.

All’interno di questo quadrilatero si intreccia una molteplicità di fatti e di episodi che nascono dalla predominanza delle pulsioni sessuali e raggiungono l’essenza della metafisica attraversando il periodo storico della Primavera di Praga e il successivo atto repressivo sovietico.


Tutto questo varia in un’incessante alternanza di posizioni, ma il pathos è una costante presenza che raggiunge il suo apice nell’ amore e nel sesso, elemento fondamentale, in quanto i corpi e le anime sono da questi travolti e dalla ripetitività dei tradimenti. Solo l’amore però consente la fedeltà del sentimento perché la sessualità sfugge al controllo.


Questo romanzo sviluppa narrativamente il carattere unico della vita di ogni individuo che si confronta con l’impossibilità di stabilire la giustezza o la fallibilità delle proprie scelte, qualsiasi esse siano, perché non esisterà mai l’elemento di confronto per poterlo stabilire.

LA TRAMA DELL’OPERA

La trama del romanzo si sviluppa all’interno di una cornice filosofica a partire dalla riflessione del narratore sull’opposizione pesantezza-leggerezza, derivata da quella parmenidea tra il non essere e l’essere, e sull’ opposizione tra ripetizione e impossibilità del ritorno.


Praga 1968: siamo in pieno regime comunista, Tomàs è un chirurgo famoso che sta vivendo un momento difficile per un suo articolo sulla figura di EDIPO, nella tragedia di Sofocle, in cui evidenziava la autopunizione di quest’ultimo per il tragico errore che aveva causato la peste alla citta di Tebe. L’articolo, infatti, avrebbe potuto indurre ad un giudizio negativo sugli invasori sovietici. Tereza, la sua compagna è una fotografa. Tomàs è innamorato di lei, ma ciò nonostante ha delle amanti. Tereza sospetta il tradimento, ma tace per non perdere l’amato. Sabina è una pittrice ed è una delle amanti di Tomàs, lei è completamente diversa da Tereza, ma ugualmente debole. Si innamorerà di Franz professore universitario e lo lascerà senza un motivo perché non vuole vincoli sentimentali.


Per saperne di più si rimanda al seguente link: https://library.weschool.com/lezione/milan-kundera-insostenibile-leggerezza-dell-essere-trama-riassunto-filosofia-17664.html

Tra narrazione e pensiero filosofico

Il libro si presenta nella forma del romanzo-saggio, con un’alternativa e una soluzione innovativa rispetto alle opere dello stesso genere realizzate nel passato. Kundera opera una sintesi analitica che completa la narrazione. Egli usa, quindi, uno stile che unisce lo svolgimento dei fatti, non in chiave cronologica, con il fedelissimo racconto della realtà storica e individuale di quel momento; molto efficace il passaggio continuo tra il futuro, il passato e il presente con la descrizione ripetuta di alcune scene, ma viste ogni volta da una nuova prospettiva. Kundera assume nel romanzo la duplice veste dell’autore-narratore che si limita a commentare rimanendo al di fuori dei fatti e senza controllare i personaggi o analizzarne le azioni, le parole e ancor di meno i loro pensieri.

L’altra peculiarità si concretizza nella realizzazione speculare dei contenuti, infatti gli argomenti saggistici sono presentati in uno stile narrativo e scorrevole, mentre i brani narrativi vengono elaborati in maniera didascalica e razionale scambiando così gli stili compositivi; ne sono un esempio Le parole fraintese che aiutano a creare la teoria sulla esistenza tramite l’autoanalisi critica ed l’ esame etimologico attento e comparato tra lingue neolatine e non.

Tra i vari termini esaminati occupano un posto unico e determinante, per le sfumature dei vari significati, le seguenti parole: COMPASSIONE, DONNA, FEDELTA’ E TRADIMENTO, MUSICA, FORZA ETC.

Riferimento filosofico

L’incipit de L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ ESSERE fa riferimento al concetto dell’ “eterno ritorno“ di Nietzsche che, opponendosi alla concezione lineare del tempo, retaggio del cristianesimo, sviluppa l’ipotesi della temporalità ciclica in cui ogni attimo contiene l’esistenza tutta e quindi il ripetersi all’infinito.
Il filosofo di conseguenza nega il valore della trascendenza nella vita degli uomini e sostiene, per l’affermazione della circolarità, che:
Il senso dell’essere è all’interno della vita e non al di fuori;
L’esistenza della coincidenza di essere e senso è quindi la coesistenza di ogni attimo passato e futuro;
L’accettare l’eterno ritorno vuol dire accettare l’essere e questo può avvenire solo da parte del Superuomo con l’accettazione totale della vita superandola costantemente grazie alle sue qualità eccezionali e al di sopra della norma.
E allora l’eterno ritorno ha un carattere selettivo distinguendo l’uomo dal superuomo, infatti il primo vive questo ripetersi infinito come un peso, mentre il secondo come una gioia perché accetta nella sua totalità la vita.


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Milan Kundera e la concezione del Kitsch

In questo romanzo l’autore dà una personale interpretazione del “kitsch” allontanandosi dall’associazione di questo termine al mondo dell’arte ed usandolo come “ attributo fondamentale per spiegare certi comportamenti sia individuali che collettivi” e allargandone il significato alle manifestazioni esteriori degli individui e alle situazioni sociali e politiche. Per Kundera il kitsch è il pensiero unico imposto dall’alto senza contraddittorio, senza lasciare spazio al dubbio. Per lui ha “un significato metafisico ed è la negazione assoluta della merda” perché elimina dal proprio campo visivo tutto ciò che nell’esistenza umana è essenzialmente inaccettabile e si pone quindi come l’ideale estetico dell’accordo categorico con l’essere.

Questo è un pensiero non facilmente comprensibile, ma Kundera ci crede molto in quanto serve a evidenziare e denunciare pubblicamente l’annullamento del pensiero altrui da parte dei regimi totalitari. Nel mondo del Kitsch comanda la “dittatura del cuore e i sentimenti devono essere condivisi da una grande quantità di persone” . Kundera trasferisce il kitsch nella politica dicendo che è “ l’ideale estetico di tutti gli uomini politici, di tutti i partiti e i movimenti politici”. Diventa totalitario quando è dominante e “bandisce dalla vita tutto ciò che turba: individualismo, dubbio, ironia”. E’ ovvio che lo sviluppo di questo concetto è direttamente collegato all’invasione sovietica della Cecoslovacchia del 1968 e quindi il comunismo è un perfetto esempio di kitsch; in un sistema totalitario poi si esclude qualsiasi tipo di domande perché le risposte sono a priori.

Se l’accordo categorico con l’essere è l’origine del kitsch allora a cosa si deve fare riferimento in merito al fondamento dell’essere? All’amore, a Dio, all’individuo etc. etc. ? Se diversi sono le culture e i popoli, allora diversi saranno i kitsch, quello nazionale, internazionale, europeo, americano, cattolico, ebraico, protestante, democratico, fascista, comunista, femminista etc.

“  Spettacoli,  accadimenti  politici,  sociali  ed  economici,  pensieri  ed  idee  sono  ormai  tutti  impregnati  di  kitsch.  Non  nel  senso  di  un  qualcosa  di  pacchiano,  ma  come  manifestazione  di  un  potere  che  riduce  il  tutto  ad  un  universo  dove  il  dubbio  e  la  domanda  sono  allontanati.  Lo  scopo  è  una  società  dove  non c’è  posto  per  l’inaccettabile.  Tutto  deve  essere  accettabile  e  per  di  più  questa  accettazione  deve  essere seria,  senza  se  e  senza ma.  Quindi,  qualsiasi  riferimento  siete  in  grado  di  fare  a  fatti  e  persone  questi  sono  ovviamente  reali   e  non  casuali.”

Nota biografica

Milan Kundera è stato uno scrittore, poeta, saggista e drammaturgo francese di origine cecoslovacca ed etnia ceca. Nato a Brno, nell’allora Cecoslovacchia ( attuale Repubblica Ceca ), il I° aprile del 1929, studiò letteratura e musica a Praga. Fin da piccolo Kundera studiò musica, in particolare pianoforte, e la passione per la musica tornerà spesso nei suoi testi letterari con una manifesta passione per Beethoven.
Nel 1968 si schierò apertamente a favore della cosiddetta “ Primavera di Praga “, e fu per questo costretto a lasciare il posto di docente e, nel 1970, nuovamente espulso dal partito.
Nel 1975 è emigrato in Francia, ove ha insegnato nelle Università di Rennes e di Parigi, dove ha vissuto fino alla morte con la moglie Vera Hrabankovà.
I suoi romanzi più recenti li ha scritti in lingua francese e solo negli ultimi anni ne ha permesso la traduzione in lingua ceca. Anche per questa ragione, Kundera subì forti critiche in patria, persino negli ambienti del dissenso. Bisognerà attendere fino al 2006 affinché Kundera dia il permesso di pubblicazione del suo capolavoro nella Repubblica Ceca, fino a quel momento in ceco esisteva soltanto l’edizione pubblicata da una casa editrice dell’emigrazione a Toronto nel 1985.
E’ morto nella sua casa a Parigi, dopo una lunga malattia, l’11 luglio 2023 a 94 anni.
Per saperne di più si rimanda al seguente link: https://it.wikipedia.org/wiki/Milan_Kundera#Biografia


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