Recensione del saggio “La casa non a caso. Ritornare Persona dopo la povertà”

Prof. Francesco Silvano Sparano
Docente in materie letterarie in pensione

Gennaro Ponte
[jetpack_subscription_form show_subscribers_total=”true” button_on_newline=”false” submit_button_text=” Iscriviti come FOLLOWER per ricevere notifiche quando viene pubblicato un nuovo Articolo ” custom_background_button_color=”#1d3c06″ custom_text_button_color=”#ecd933″ custom_font_size=”20px” custom_border_radius=”12″ custom_border_weight=”3″ custom_border_color=”#c8133e” custom_button_width=”50%” custom_padding=”15″ custom_spacing=”10″ submit_button_classes=”has-20-px-font-size has-c-8133-e-border-color” email_field_classes=”has-20-px-font-size has-c-8133-e-border-color” show_only_email_and_button=”true”]

L’interessante saggio “La casa non a caso”,  di taglio specialistico e di respiro internazionale, ci propone delle riflessioni su quelli che sono i diritti inalienabili della persona, quando la cicogna porta e posa sulla terra una nuova vita, tutelata dalla Costituzione  e  anche da tante leggi scritte, enunciate in forma solenne, ma che ancora aspettano dall’essere fattivamente attuate.

A ragion veduta,  l’Autore inquadra l’enorme problematica  esclusione sociale, ponendo l’attenzione  sul diritto ad avere una casa, a non perdere la casa, che ingloberebbe tutti gli altri, cioè avere affetti, nutrirsi, istruirsi, curarsi, ecc.

Infatti, si offende una persona, meno fortunata di altri, quando si sente dire di essere “ uno spiantato” , cioè una pianta senza radici, destinata ad una vita grama, forse a morire: un dramma esistenziale per chi lo subisce!

In questa ottica, il libro rivela un profondo significato morale; ogni parola, ogni considerazione sembra gridare forte alle leggi l’invito a non stare a guardare e chiede al legislatore distratto di migliorare le stesse e soprattutto di renderle fruibili celermente a chi ha bisogno, eliminando la vergognosa piaga della burocrazia nostrana.