Un americano a Roma

She seduced me

di  Mark Tedesco

(Dixi Books Publishing, London, 2020)

Entriamo in un libro che è una dichiarazione d’amore, o meglio: di seduzione. La città eterna ha sedotto questo ragazzo americano: un seminarista che approda qui per studiare e utilizza ogni minuto libero per girovagare. Da dove viene il fascino di questo luogo?

Rome is this collection of stories embedded in the buildings, ruins, people, and hidden angles. For this reason, the city is eternal because the stories continue.

Sono mille, cento, milioni, le storie che si nascondono in più di 2700 anni di storia: l’eternità di Roma è nei suoi volti, nella gente che l’ha amata e che ne è stata sedotta. Realtà e mitologia, fede e superstizione, religione e miscredenza, peccato e virtù, sono racchiusi nel barocco ed esemplificati nel pittore che più di tutti, pur non essendo romano, ha incarnato nella sua vita e nella sua arte, la coppia umano-divino, sacro-profano: Caravaggio. Un disgraziato, un sodomita, un assassino, un ubriacone che ha visto la redenzione vivente nel suo stesso secolo e l’ha raffigurata. Il san Matteo in abiti seicenteschi stupito e felice della chiamata di Gesù.

Let my feet take the lead  e mi portino in giro per la città: il fiume, le case imperiali, i ristoranti, la gente… Immigrati, artisti di strada, romani che non se ne sono mai andati o che sono tornati. La storia continua, o meglio le storie. Sono queste storie che fanno la storia della città. Mark le ha cercate una per una, le ha raccontate e ce le fa vedere, mostrandoci quanto diversa sia la romanità da altre forme di vita. Qui l’ambizione è una caratteristica negativa, l’accoglienza è senza pregiudizio e la gente dice quello che pensa. Così che si veda what kind of man I am.

E sopra tutte queste storie, il sole sorge dal Gianicolo sul Tevere e affonda nel mare a Ostia. Perché a Roma c’è anche il mare e lo sciabordio delle onde si rifrange e risale il fiume, fino ad arrivare all’isola. Di fronte a quel luogo dove le pietre d’inciampo dorate ci ricordano che questa bellezza è stata calpestata e violata nel 1943.  Ma in sedici su duemila tornarono e, Mark non lo dice, il ponte, intitolato a Settimia Spizzichino ce lo ricorda: dentro il cuore della cattolicità batte un cuore ebraico. Il cuore di un ebreo sepolto sotto la cupola michelangiolesca, anch’egli un irruento, un irascibile, il primo dei suoi discepoli: Pietro, le cui orme Mark ha seguito e continua a seguire. And the story goes on!

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