di VINICIO SALVATORE DI CRESCENZO

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Le molteplici facce del mare

Se esiste una categoria di persone che del mare, oltre a conoscerne ogni vizio e ogni virtù, ne hanno anche fatto uno  strumento di sostentamento, direi che questa è proprio quella dei pescatori. 

Non di certo quelli per cui la pesca è solo un passatempo: più per godersi qualche istante di relax che per necessità, ma per quelli che al mare affidano fortune, consumano sacrifici, e lunghe notti di pioggia, di freddo e di pene soprattutto,  quando il rientro all’alba non li ha ripagati del lavoro svolto. 

L’altro aspetto del mare che viviamo è quello di un mattino dei tanti, così come visto da quegli uomini che ne sanno decifrare ogni messaggio, quei pescatori appunto, che ne raccontano impressioni e sensazioni dalla loro prospettiva. 

Il mattino dei pescatori” – questa la poesia – è contenuta nella raccolta poetica “Vernice Damar” edita da Edizioni Ensemble (2019):

Il mattino dei pescatori 

Mattino di ruggine corrosa sopra i ferri
di brezza e sciabordio sulle grezze creste degli scogli. 

Mattino di palme deturpate 
e di gatti senza pace. 

Mattino di pallide atmosfere,

e di orizzonti satinati.

Mattino di salati profumi

mescolati agli speziati odori dei fondali

a protezione di uno spirito che langue. 

Mattino che rincorre 

una malinconia che non vuol fuggire

tra le vele lacerate

e le speranze dei pescatori di fortuna.

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