Noi Scrittori

Se siete scrittori esordienti, come me, e iniziate a leggere questo articolo, vi esorto a non fermarvi a metà. Andate fino in fondo, perché ‘ …dulcis in fundo’.

Per pubblicare la propria opera molti neo-scrittori si attengono al procedimento classico: inviano il proprio manoscritto alle varie Case Editrici. Il manoscritto non viene proprio preso in considerazione dalle Case Editrici importanti, ma solo da quelle poco note e con impatto a livello locale. Queste ultime sono ben liete di accettare e pubblicare a pagamento, tanto il loro guadagno lo fanno subito. Magari non sanno niente del contenuto dell’opera. Magari se ne interessano a malapena, solo ad incasso avvenuto. Nella maggior parte dei casi, il romanzo viene pubblicato e viene venduto agli amici e ai parenti dello scrittore. Qualche copia viene venduta nel corso di qualche presentazione, dopodiché il libro muore lì. Lo scrittore si chiede: “Cos’è che non ha funzionato? Ho messo tutto il mio impegno. È una bella storia! La trama è coinvolgente. I personaggi sono perfetti. Sembrano scolpiti. C’è sufficiente suspence per far lievitare l’interesse. A tutti i miei amici è piaciuto e lo hanno anche acquistato. Perché si è bloccato il meccanismo e vendo solo raramente qualche copia?”

L’autore rimane perplesso e non sa rispondere. Eppure la risposta è semplicissima, è a portata di mano. Il libro non è stato pubblicizzato su ampia scala, ma solo nella piccola cerchia degli amici e dei parenti. Per poter attivare i canali di marketing su larga scala c’è bisogno di ben altro. Non mi sento di colpevolizzare le piccole Case Editrici che sopravvivono proprio grazie alle piccole tirature di libri autofinanziati e autopromossi dagli stessi autori. Escluderò dalla mia analisi tutte le piccole Case Editrici, comprese quelle locali, se non addirittura di quartiere, e quelle specializzate a pubblicizzare luoghi storici e turistici. Escluderò anche i colossi dell’editoria che solo raramente si preoccupano di pubblicare opere di scrittori sconosciuti. Per essi bisogna fare un discorso a parte.

L’ideale per uno scrittore esordiente sarebbe di convincere una Casa Editrice importante a pubblicare la propria opera. È il primo passo verso un successo quasi assicurato. Cerchiamo di capirne la ragione.

Una Casa Editrice importante, generalmente, ha già una propria platea di lettori affezionati. Questi sono dei veri e propri clienti per i quali la CE gode di un certo credito per il tipo di opera offerta, per il tipo di autore, ma soprattutto per la qualità sia dell’opera che dell’autore. Guai mai a cambiare qualcosa. La CE deve preoccuparsi di mantenere, e magari accrescere, la propria platea di lettori. Come? Presentando autori noti, ma anche esordienti che producano alta qualità. È l’unico modo per combattere la concorrenza sia dei colossi dell’Editoria, sia delle piccole CE. Come possiamo capire, ogni livello di produzione editoriale cerca di coltivare il proprio orto. Ognuno si crea una propria nicchia di mercato.

Una Casa Editrice storica, che col tempo si è creata una propria platea di lettori, grazie alla presentazione di opere letterarie di una certa qualità, deve lottare per cercare di mantenere i propri standard e di andare anche oltre. Per essa la qualità è un elemento fondamentale. Per lo scrittore esordiente, riuscire a pubblicare la propria opera con una CE importante significa aver dimostrato una qualità che va oltre l’ordinario. La convinzione che l’opera è degna di essere pubblicata non emerge certo dalle perorazioni dello scrittore esordiente, ma da dati oggettivi scaturenti dalle osservazioni di valutatori attenti ed esperti. Ogni opera viene, quindi, attentamente valutata. Per fare questo si affrontano dei costi che talvolta sono anche elevati. Ovviamente ci sono vari metodi per una valutazione. Il metodo più accreditato è quello che prevede più passaggi. Nel primo passaggio il valutatore legge i dati dell’autore e la sinossi dell’opera. Scatta la prima valutazione. Se la sinossi convince, perché risponde alle aspettative editoriali, allora si va al secondo passaggio, altrimenti l’opera viene scartata e non viene proprio letta. Il secondo passaggio è quello più importante. Esso prevede la lettura della prima parte dell’opera, uno o due capitoli (incipit). Se l’incipit convince, per lo stile, per l’interesse che riesce a stimolare, per i personaggi, per l’ambientazione e per l’efficacia della trama, allora si procede verso il terzo passaggio: la lettura di tutta l’opera. Questa non può avvenire con trascuratezza. Il valutatore legge l’opera armato di una scheda di valutazione, dove annota tutte le proprie osservazioni e, alla fine, dà un vero e proprio voto ai vari elementi del romanzo che potrebbero essere: ambientazione, trama, personaggi, lingua, stile …

Facciamo un esempio pratico. Alla CE arrivano 50 manoscritti. 25 vengono scartati subito perché la sinossi è poco convincente. Il valutatore legge l’incipit dei 25 manoscritti restanti e ne sceglie solo 5. Legge i cinque libri che più lo convincono e, alla fine, dalle schede di valutazione emerge che un manoscritto viene valutato appena sufficiente, altri due sono un po’ al di sopra della sufficienza, un altro è da considerarsi buono e un altro è da ritenersi ottimo. La Casa Editrice pubblicherà solo i manoscritti che verranno valutati ottimo, per mantenere alto lo standard qualitativo di riferimento, facendo crescere il proprio pubblico. Ha dovuto pagare un valutatore che ha dovuto leggere e valutare 50 sinossi, 25 incipit, 5 romanzi, per pubblicare un solo romanzo. Poteva anche capitare che nessun romanzo veniva valutato ottimo, questo avrebbe significato una spesa e nessun romanzo pubblicato.

Quattro anni fa mi sono imbattuto in una piattaforma che sicuramente tutti gli scrittori esordienti conoscono bene. Parlo del Torneo Letterario ‘IO SCRITTORE’.

In 10 anni:

  226.246 Giudizi su incipit e opere. – 31.655 Aspiranti autori iscritti – 2.827 Opere valutate in finale – 133 Nuovi autori pubblicati – 1 milione di euro di royalties distribuite agli autori. Un grande successo!

‘IO SCRITTORE’ è da considerarsi un ottimo stratagemma del Gruppo editoriale Mauri Spagnol (GeMS), composto da 14 case editrici e 20 marchi editoriali, che ha lanciato negli ultimi anni importantissimi bestseller e grandi autori. Il Gruppo, inventandosi il famoso torneo, è riuscito ad eliminare le spese di una delle figure più qualificanti di una CE, quella di colui che deve valutare il manoscritto. Sono gli stessi scrittori a fare da valutatori. Ovviamente il giudizio in alcuni casi potrebbe risultare falsato, perché non tutti gli scrittori, diventati valutatori, riescono ad essere obiettivi. Tra l’altro, qualche scrittore furbo sottovaluta gli incipit o le opere che gli vengono sottoposte, affinché rimanga sopravvalutato il proprio incipit o opera. Ma questo riguarderà solo parzialmente e marginalmente una piccola porzione delle innumerevoli opere che vengono esaminate. È difficile per uno scrittore sottostimare dei capolavori. Lo scrittore non può fare a meno di immedesimarsi nell’autore dell’autentico capolavoro e, inevitabilmente, in un torneo di così ampio respiro, i capolavori emergeranno. Onore al merito degli ideatori di questa magistrale e geniale strategia.

Veniamo al punto. In tutta questa storia quali sono le persone più maltrattate e calpestate, quelle che danno tanto, ma non ricevono nulla in cambio? Suvvia, non è difficile rispondere. Sono gli scrittori. Quelli che si sono sacrificati per uno o più anni per scrivere un’opera letteraria, che si sono sforzati a valutare gli incipit e le opere degli altri, ma che, alla fine, si ritrovano con un pugno di mosche.

A dire il vero, in questa analisi ho avuto modo di riflettere e una mezza idea geniale, forse, è venuta anche a me. Mi è venuta come un lampo, proprio mentre terminavo di scrivere codesto articolo. Non so cosa ne pensiate voi, ma a me piace! Non ne voglio parlare approfonditamente ora, magari ne parlerò in un prossimo post. Magari non ne parlerò più pubblicamente.

È mia convinzione che un centinaio di scrittori, uniti da un unico proposito, venuto fuori dalla mia idea, sarebbe in grado di rivoluzionare il mondo dell’editoria o, perlomeno, di creare delle nuove nicchie di mercato in grado di soddisfare gli scrittori stessi, più che le CE. Anticipo qualche altra cosa di questa idea embrionale.

Il primo passo sarebbe quello di creare una lista di scrittori, come dicevo prima, almeno un centinaio in partenza, attraverso un modulo di iscrizione che preveda la richiesta dei seguenti dati basilari: Cognome, Nome, email. Questo per consentire uno scambio di idee veramente libero. Attraverso un’email possiamo scrivere più liberamente, allegare e linkare senza vincoli e senza controlli e il rischio di essere bloccati da terze parti.

Il secondo passo potrebbe essere quello di creare un sito che potremmo chiamare ‘NOI SCRITTORI’ magari utilizzando la piattaforma gratuita di WordPress.

Il sito ‘NOI SCRITTORI’ avrebbe le seguenti fondamentali funzioni:

1 – Accettare le istanze di scrittori, con obbligo di iscrizione, che desiderano far valutare e recensire un proprio manoscritto.

2 – Pubblicare, magari con un proprio marchio editoriale, e pubblicizzare opere che abbiano ricevuto una valutazione che vada da ‘Buono’ a ‘Ottimo’.

Il terzo passo potrebbe essere quello di veicolare, attraverso i social media, il pubblico di lettori verso il sito, garantendo la qualità delle opere pubblicizzate. Lo scopo finale dovrebbe essere quello di creare un’ampia platea di lettori, selezionati e affezionati.

Mi rendo conto che l’idea non è affatto semplice e, forse, neanche del tutto originale. Di originale ci sarebbe l’idea di base che siano gli scrittori a decidere sulla validità o meno degli scrittori. Una specie di sindacato degli scrittori. Non è possibile esaminarne tutti i risvolti e i dettagli in poche righe. Io dico che quando viene un’idea e si è convinti, il momento più difficile è quello di avere il coraggio di iniziare. Poi da cosa nasce cosa … Vi lascio augurandovi ogni bene e la realizzazione dei vostri sogni, ma soprattutto vi lascio augurandovi di pensarci bene prima di compilare il modulo dove vi condurrà il seguente LINK. Se saremo almeno un centinaio, chissà …? Male che vada, avremo aperto un confronto su qualcosa che comunque ci accomuna e ci fa sentire solidali tra noi.

MODULO DI ISCRIZIONE DEGLI SCRITTORI CHE INTENDONO PARTECIPARE ALL’INIZIATIVA DI CUI SOPRA:

N.B. Si può utilizzare per la compilazione sia il pulsante a fondo celeste, che apre il modulo in una nuova pagina, sia direttamente il modulo con il fondo giallo.

VAI AL MODULO

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