PASSEGGIATE LETTERARIE: Enne di Valentina Durante

Le reali possibilità per uno scrittore esordiente di pubblicare il proprio libro

Nelle ‘Passeggiate Letterarie’ di Maria Rosa Giannalia è possibile ricavare un modo personale di analizzare un testo che ci rende consapevoli di molteplici aspetti di un’opera letteraria. Forse uno scrittore esordiente per avere le idee più chiare su quello che ha scritto potrebbe leggere con attenzione le analisi dell’autrice autorevole di codesta rubrica. Ciò potrebbe tornare utile per reimpostare alcune cose… Un augurio cordiale a tutti gli esordiente per un successo letterario.

MARIA ROSA GIANNALIA

ENNE
di VALENTINA DURANTE

PASSEGGIATE LETTERARIE: Un romanzo epistolare

La forma e la struttura di questo secondo romanzo della scrittrice Valentina Durante, può indurre inizialmente il lettore a immaginare di trovarsi di fronte ad una narrazione architettata secondo i canoni formali del romanzo epistolare che tanto successo ha avuto nella nostra storia letteraria e ancora ne ha. Questa è la forma prescelta dall’autrice per la sua narrazione.


PASSEGGIATE LETTERARIE: La storia del protagonista

Il romanzo si apre con la prima delle lettere dove si precisa data e ora di scrittura. Tale intestazione, con le variazioni del caso si ripeterà in tutte le altre lettere fino alla fine. L’incipit introduce il lettore in medias res: incontriamo subito il protagonista che scrive ad un misterioso destinatario, di nome ENNE, la prima delle sue missive densa di particolari relativi a tutte le azioni che riempiono le sue giornate, i nuovi lavori prescelti e una occupazione fondamentale per la sua esistenza. A partire da questi primi elementi e nel prosieguo delle altre lettere che il protagonista scrive al suo destinatario, apprendiamo per flash intermittenti la sua storia: egli ha abbandonato una carriera brillante e remunerativa, ha lasciato tutte le sue proprietà e ricchezze e si è stabilito presso la dependance di una villa padronale dove svolge il lavoro di custode e giardiniere.

PASSEGGIATE LETTERARIE: Un secondo lavoro

Parallelamente il protagonista, precisa, sempre al suo destinatario, di svolgere anche un altro lavoro: spedisce lettere e pacchi per conto terzi in cambio di una modesta remunerazione.

PASSEGGIATE LETTERARIE: l’occupazione privilegiata

Fin qui il lettore non è reso edotto di ciò che costituisce l’occupazione privilegiata dal protagonista, lo apprenderà da lì a poco: sistemare ogni sera dieci barattoli di vetro in un ordine meticoloso stabilito, metro alla mano, senza possibilità di errori, sopra uno scaffale di ciliegio acquistato con molta attenzione alle dimensioni e alla qualità del legno.
Questo è ciò che fa il protagonista. Ogni giorno dalle ventuno e trenta alle ventitrè e trenta. Tutti i giorni.
Le lettere al destinatario si succedono con ritmo preciso, uguale, puntuale. Ogni azione viene descritta minuziosamente. E’ questo il ritmo con il quale il lettore viene introdotto nella narrazione.

PASSEGGIATE LETTERARIE: il trauma


Questo romanzo non presenta una vera e propria trama: dai diversi momenti della narrazione si evince che l’uomo è rimasto traumatizzato dall’improvvisa morte della sua donna, donna che egli avrebbe dovuto sposare da lì a poco. La morte, accidentale, avviene dopo un furioso litigio tra i due in seguito al quale lei agitatissima esce di casa e si avvia, in automobile, per la strada. Il protagonista dopo il fatto non si riavrà più e abbandonerà casa, lavoro e perfino il sé stesso che era stato, a favore di un altro sé ricreato artificialmente su altre basi, altri comportamenti e altro modo di vivere basato sull’attenzione alla sola quotidianità priva di progettualità e centrata esclusivamente su azioni e gesti ripetitivi che hanno lo scopo di dare un ritmo al suo tempo e di riempirlo di “cose”.

PASSEGGIATE LETTERARIE: lui e gli altri


Parallelamente il protagonista si costringe ad una serie di riflessioni osservando i comportamenti altrui dai quali mantiene una distanza di sicurezza che gli consenta di capire dal di fuori le ragioni degli altri. E’ questo studio ossessivo-compulsivo che gli riempie la quotidianità e gli porge il destro per attraversare la vita degli altri dimenticando la sua.
Ma la forza di questa narrazione tutta giocata sulla scrittura materica che Valentina Durante sa plasmare con leggerezza, fa emergere la profondità dell’essere del protagonista e ne svela, attraverso le sue compulsioni ossessive, il dramma esistenziale, le ferite ineludibili, forse persino le immagini scolpite profondamente nella mente. Dal che la persuasione del protagonista determinata a respingere ogni ricordo che lo liberi dal fardello di un’esistenza dolorosa, attraverso l’attenzione puntigliosa e maniacale alla vita degli altri, di quelli, cioè, che il protagonista incontra principalmente all’ufficio postale, luogo privilegiato, dove egli si costringe a lunghe attese per la spedizione di lettere e pacchi.
Gli incontri fatti in questo luogo, in contrapposizione alla sua solitudine esistenziale alla quale volontariamente si è costretto, lo inducono ad altri pensieri per le vite che non sono la sua e gli permettono di divenire affabulatore di se stesso intrattenendosi all’interno di quelle stesse vite e da queste trarre fuori le riflessioni sugli universali:
Quanto agli esami medici e ai referti si tratta di persone molto anziane. Non esiste più una vita nella quale restare coinvolti, con loro, solo il ricordo – nei vecchi sempre carente e stereotipato- della vita passata frammista, nel presente, alla ripetizione di azioni sempre uguali e fondamentalmente ininfluenti […] Anche la mia vita è una ripetizione di azioni sempre uguali e fondamentalmente ininfluenti […]
La mia vita ha l’autosufficienza paradossale della vita dei vecchi che, pur nella loro condizione di dipendenza materiale, non devono niente a nessuno. Nessuno si aspetta più niente dalla vita di un vecchio così come nessuno si aspetta più niente da me.

PASSEGGIATE LETTERARIE: la scrittura elemento di conoscenza


La scrittura come elemento determinante di conoscenza, ricorre in diversi punti del romanzo come ad esempio quando il protagonista riflette sulla necessità di parole differenziate che le lingue hanno per descrivere le cose. In proposito il protagonista riflette sull’incidente mortale occorso alla sua compagna a causa della pioggia:
Mi mancano le parole, i sostantivi esatti, puntuali e inequivocabili per potere descrivere tutto questo ( l’incidente mortale n.d.a.). E se non lo posso descrivere, io non posso vedere. E se non lo posso vedere, io non lo posso capire. Io non posso capire la morte della donna che avrei dovuto sposare.

PASSEGGIATE LETTERARIE: le tematiche


Le tematiche che si sviluppano all’interno della narrazione di Valentina Durante abbracciano gli universali, pur attraverso le parole e le azioni del protagonista che nella sua solitudine esistenziale ricercata e mantenuta meticolosamente per scelta irreversibile rappresenta il riferimento plausibile per chi cerca di sfuggire al dolore. Questo è infatti, il leit-motiv che attraversa il romanzo: il dolore che travolge e annienta e i rimedi per tenerlo a bada, per confinarlo in quella oscura fascia della mente che può essere neutralizzata attraverso quella occupazione meticolosa cui si dedica puntualmente il protagonista e che gli assicura la sopravvivenza, solo scopo che la natura persegue per tutte le specie viventi:

Ascoltami, Enne: tu certo sai che negli ecosistemi l’unico criterio valido di selezione è la sopravvivenza. Se una specie è adatta al suo ambiente, continua a riprodursi; se non lo è, si estingue. […]
La selezione, Enne, non agisce mai in senso positivo preservando le idee e i comportamenti più idonei, bensì in negativo: i comportamenti e le idee che non resistono alla prova di vita, che poi è una prova di verità attraverso l’efficacia, periscono. Ecco che potresti dire: la tua condizione ha il carattere della patologia. E io potrei anche concedertelo. Resta il fatto che questa cosiddetta patologia si è trovata a operare in un contesto che ne assicura la sopravvivenza. Ne è prova il fatto che è viva, vitale, e mi tiene impegnato ogni sera per due ore, con mia grande soddisfazione. Non potrei essere più appagato neppure possedendo una donna, anche se fin qui so che non sei disposto a seguirmi.

PASSEGGIATE LETTERARIE: le altre tematiche

Le altre tematiche catturano il lettore conducendolo attraverso i sentieri di un ragionamento puntuale, preciso, logico, ragionamento che pervade tutte le lettere che il protagonista indirizza al misterioso destinatario di nome Enne il cui disvelamento alla fine della narrazione più che spiazzare il lettore dà una giustificazione al processo di straniamento cui egli viene indotto.
Sembra quasi che il protagonista, uomo solitario e anche un po’ solipsista, cerchi in tutti i modi una via d’uscita che lo salvi dall’angoscia dell’avere scoperto il nulla esistenziale che permea la vita sua e di tutti gli esseri viventi. In tutti i modi cerca di sfuggire a questa morsa avviluppante, anche e in ultima battuta attraverso la scrittura, attraverso l’invenzione di storie a partire dagli oggetti che una sua cliente gli affida ben confezionati nei pacchi gialli del sistema postale. Preso da morbosa curiosità, il protagonista li apre uno per uno, sostituendo gli oggetti con altrettanti simili che si fa scrupolo di spedire.
Per ciascuno di questi oggetti egli inventa una storia, per tutta la durata della quale si sente vivere. Ma anche tutto questo sarà inutile quando, scoperto dalla stessa cliente, decide che anche quest’ultimo tentativo non sta in piedi, anzi, determina il fallimento di tutte le sue prove di ritorno a quella che per gli altri è la vita e lo persuade all’ineluttabilità del nulla, dove l’unica forma di sopravvivenza sarà assicurata dalla sua occupazione.
Perché si rende conto che non vuole avere più niente in comune con nessuno, neanche con la donna col basco, presenza costante durante le sue permanenze all’ufficio postale, quando, in attesa di spedire lettere e pacchi, egli la scrutava attentamente nella sua incessante attività di scrittura. La donna col basco scriveva e scriveva e lui poteva immaginarne le storie.
E infine si affranca anche dalle sue narrazioni e da tutti gli altri legami con ENNE, cioè il sé stesso di prima al quale ha indirizzato per tre anni le sue missive e da cui il suo nuovo sé prende le distanze definitive. ENNE è un uomo che non esiste più, appartiene ormai al passato remoto delle cose concluse. E dunque da qui il ritorno alla mensola e ai barattoli da sistemare e alle fotografie da scattare al suo stesso viso.
Nell’ultimo scatto vede qualcosa di nuovo: una felicità mai provata prima.

Mi accorgo che sono gli occhi. Sì, la differenza rispetto a tutti gli altri autoscatti archiviati nel mio computer, nessuno eccettuato, sta certamente negli occhi.
Mi avvicino allo schermo del computer.
La luce azzurrata mi sfarfalla in faccia.
Mi avvicino ancora.
Poi ancora.
E finalmente lo vedo: nei miei occhi stasera c’era uno sguardo bellissimo.

Nota biografica

Valentina Durante (1975) è copywriter freelance e scrive soprattutto per aziende del mondo dell’architettura e del design. Ha pubblicato i romanzi La proibizione (Laurana, 2019), Enne (Voland, 2020) e L’abbandono (La nave di Teseo, 2024). Nel 2022 è uscito per Johan & Levi il saggio-manuale Immaginare le storie. Atlante visuale per scrittrici e scrittori, scritto a quattro mani con Giulio Mozzi.
E’ docente di scrittura presso La bottega di narrazione di Giulio Mozzi

Fonte: https://bottegadinarrazione.com/scrivere-con-il-corpo/

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